I vizi posturali possono gravare sulla corretta postura a lungo temine e, nel caso della scorretta posizione di scrittura, possono anche provocare problematiche visive.
Vediamo quindi in questo breve articolo come impugnare la penna per evitare posture scorrette.
1. Vizi posturali e scrittura
La corretta impugnatura della penna ha avuto nel corso degli anni una vera e propria regressione.
È proprio così, i nostri nonni impugnavano la penna meglio di noi. Ma come mai?
Come è possibile che in dato periodo storico più del 90% della popolazione italiana sapeva come impugnare la penna? E cosa è successo dopo?
Prima di passare ai consigli pratici ti svelo questo piccolo arcano.
Doveva pur esserci un motivo, e molto semplicemente si è constatato che il cambio di impugnatura era avvenuto nel passaggio dalla penna a inchiostro liquido con il pennino, alla più “tecnologica” penna a biro.
Per rilasciare la giusta quantità di inchiostro, quando si utilizzava la penna a inchiostro liquido, si doveva padroneggiare una certa tecnica di impugnatura.
Questa doveva garantire la giusta pressione, direzione, inclinazione e si doveva anche attingere correttamente l’inchiostro dal calamaio.
Bisognava anche saper utilizzare la carta assorbente ed eventuali tamponi.
Insomma per questo tipo di scrittura si doveva acquisire una particolare tecnica di impugnatura. Solo con pazienza ed esercizio si poteva garantire un risultato ottimale.
La rivoluzione tecnologica che ha visto il diffondersi di penne a sfera, pennarelli e pastelli a cera, ha fatto sì che si saltasse completamente la fase di acquisizione di tali tecniche.
C’è anche da considerare che proprio per la facilità di utilizzo dei nuovi strumenti, i bambini iniziano alcuni anni prima a produrre una scrittura (fosse anche solo per scarabocchiare) rispetto i tempi della penna a inchiostro liquido.
L’anticipo dei tempi fa si che un bambino oggi di 2-3 anni si autoimpone un tipo di impugnatura che, nella stragrande maggioranza dei casi, sarà sbagliato.
Praticamente si presenteranno a scuola con impugnatura e postura già strutturate.
Le conseguenze di una errata impugnatura si ripercuotono, come ti anticipavo, sulla postura.
Se non si sa come impugnare la penna nel modo corretto, non si riesce a vedere bene cosa si sta scrivendo e ciò comporta 3 atteggiamenti potenzialmente dannosi:
1. si inclina il capo dal lato opposto alla mano dominante (a sinistra se si scrive con la destra e viceversa) proprio per sbirciare meglio cosa si sta scrivendo.
2. ci si avvicina al piano di scrittura utilizzando una fissazione asimmetrica (monocularità). In pratica si tenderà a sforzare l’occhio più vicino al foglio.
3. si ruota il quaderno scrivendo praticamente in diagonale e non più da lato a lato. Questa postura unita alle altre affatica spalle e cervicale.
Questi vizi posturali non si presentano solo nei bambini, ma c’è da dire che sono i soggetti che più si espongono a tali posture.
Per tale ragione è importante che non solo la scuola, ma anche i genitori, facciano la loro parte per insegnare la corretta impugnatura della penna.
2. Come impugnare la penna
Vediamo adesso come impugnare la penna nel modo corretto.
Ti darò 3 consigli che potremo anche definire “giusti parametri” al quale ne aggiungerò un quarto molto importante, la distanza di Harmon.
Ma procediamo per gradi:
1. La penna va tenuta tra pollice, indice e il dito medio che funge da supporto. In pratica le tre dita devono formare un triangolo equilatero.
2. La distanza tra le dita e la punta della penna deve essere almeno di 2 cm.
3. La penna va inclinata di almeno 45 gradi rispetto al piano di scrittura.
Questi primi tre consigli / parametri corretti permettono di vedere bene cosa si sta scrivendo, scongiurando la cattiva postura analizzata prima.
Quindi va da se che bisogna assolutamente evitare quelle classiche impugnature che, oltre ad ostacolare la visione di cosa si sta scrivendo, richiedono un notevole dispendio di energia.
Vediamo adesso il quarto parametro.
3. Distanza di Harmon
È la distanza che intercorre dal piano di scrittura al nostro occhio.
Questa distanza è di facile misurazione e possiamo utilizzare l’avambraccio per poterla calcolare.
Puntando un gomito sul piano di scrittura, basta portare le nocche della mano all’altezza degli occhi ed il gioco è fatto.
Praticamente la distanza corretta per tenere la testa in posizione fisiologica è esattamente la lunghezza del nostro avambraccio!
La distanza di Harmon è utile anche per correggere la seduta del tuo bambino. In pratica ti puoi facilmente rendere conto se la sedia dove è seduto tuo figlio è troppo alta o troppo bassa.
Questo piccolo accorgimento può fare davvero la differenza non solo per la postura ma anche per il recettore visivo che, quando si trova a convergere per tanto tempo, rischia di affaticarsi troppo.
4. Alcune considerazioni finali
Abbiamo visto come impugnare la penna correttamente e quali conseguenze si rischiano se non si adottano queste semplici ma buone norme.
Se vedi che tuo figlio fa fatica a impugnare la penna nel giusto modo, sappi che esistono dei supporti ergonomici per la scrittura.
In pratica sono dei piccoli supporti per la giusta posizione delle dita, davvero molto comodi da usare.
Per ottimizzare la postura durante la scrittura o la lettura potrebbe fare al caso tuo l’utilizzo di una sedia ergonomica in grado di scaricare le tensioni della schiena.
L’ultimo consiglio riguarda la fonte di luce.
Se la mano che si utilizza per scrivere è la destra, la luce dovrebbe provenire da sinistra, viceversa per i mancini.
Questo accorgimento permetterà di evitare le ombre sulla superficie di scrittura e ciò si traduce con uno sforzo minore per la vista.
Eccomi arrivato alla fine di questo articolo che spero ti sia stato utile.
Se hai bisogno di qualche chiarimento o vuoi farmi qualche domanda lasciami un messaggio qui sotto e se ti fa piacere condividi!